- Pubblicata il 05/08/2024
- Autore: Aldo
- Categoria: Racconti erotici trans
- Pubblicata il 05/08/2024
- Autore: Aldo
- Categoria: Racconti erotici trans
Cacciatori di avventure - Padova Trasgressiva
Vacanze: stiamo arrivando! Io e mia moglie Arianna, con la quale ho vissuto mille avventure, adoriamo esplorare nuove mete e incontrare persone da tutto il mondo, con le quali fare amicizie molto particolari: ebbene sì, io e lei siamo due incalliti cultori della trasgressione, e utilizziamo le nostre vacanze, oltre che per visitare posti spettacolari, anche per incontri bollenti, sia con donne che con uomini. Lontani da casa, infatti, possiamo davvero scatenarci, senza il pericolo che qualcuno ci riconosca, e allora via libera a orge, incontri con perfetti sconosciuti e situazioni piccantissime, il tutto con delle cornici mozzafiato, dalle alte montagne a spiagge paradisiache, posti belli quasi quanto vedere Arianna felice e soddisfatta dopo una delle sue proverbiali marachelle...
Ogni anno cerchiamo di ritrovarci in situazioni diverse, e ad ogni avventura osiamo sempre un po' di più, dalla prima volta, quando ci limitammo a farci guardare da qualche ragazzo mentre ci davamo da fare tra le dune, a veri e propri baccanali dove la trasgressione regna sovrana, fino ad arrivare all'anno scorso, quando la splendida protagonista delle nostre attenzioni fu una ragazza molto particolare; di trans a Torino ne abbiamo conosciute a iosa, ma non avevamo mai avuto approcci hot, anche se è un mio pallino da tempo, così, quando sulla costa della Normandia dove ci trovavamo l'anno scorso ce ne capitò per le mani una, cogliemmo la palla al balzo. Dei birichini come me e Arianna hanno bisogno di informarsi quali spiagge sono quelle più gettonate da chi ha il nostro stesso vizietto, quindi arrivati nel nord della Francia andammo a colpo sicuro, ben sapendo come muoverci, certi di trovare pane per i nostri denti, scegliendo un pezzo del bellissimo litorale perfetto per la caccia, che non tardò a dare i suoi frutti: dopo un paio di orette di relax, infatti, a pochi metri da noi piazzò il suo asciugamano Celine, curve mozzafiato, corpo di velluto e uno sguardo che lasciava subito intendere che aveva il nostro stesso obiettivo... Solo ad uno sguardo più approfondito, poi, Arianna notò che era una transex, così piccola e delicata da risultare quasi insospettabile, il che sembrò eccitare ancora di più mia moglie, che iniziò a baciarmi profondamente, assicurandosi che la sconosciuta ci vedesse e capisse per bene l'antifona...
Quella che poi conoscemmo come Celine non chiedeva di meglio, e man mano che mia moglie indugiava con la mano sul mio costume, accarezzandomi dolcemente la patta, lei faceva altrettanto da sola, con il suo membro che, inesorabilmente, si induriva sempre più, strabordando dal bikini che, inerme, non poteva più contenere quel bel pezzo di carne. Una delle cose magnifiche di quella spiaggia era che possedeva grandi e pulite cabine, dove la gente poteva cambiarsi in santa pace, il tutto senza spendere un euro, mica come nel nostro bel Paese dove un servizio così costerebbe un occhio della testa, e allora perché non approfittarne, sfruttandone una per ben altre cose? Ci dirigemmo mano nella mano verso quella più vicina, voltandoci ogni tanto per vedere la reazione di Celine che, dopo averci dato qualche metro di vantaggio, decise di seguirci, raggiungendoci nella cabina quando già Arianna era alle prese con il mio attrezzo, sparito tra le sue labbra. Chiusa la porta alle sue spalle, la trans si godette per un po' la vista del lavoro di bocca di mia moglie al sottoscritto, con una alternanza come sempre magistrale tra lingua, baci e profondi assaggi delle sue voraci fauci, che inghiottivano quasi tutto il mio membro, quando lentamente decise di accostarsi a me, prendendo a baciarmi mentre con una mano sfoderava il suo bastone, mettendolo a disposizione di Arianna, proprio quando la mia mano destra afferrava una sua natica, soda come non mai. La pelle molto abbronzata di Celine le conferiva un'aura esotica, abbinata al suo taglio di capelli, corto e sbarazzino, stava davvero bene, donandole un non so che di monello, come effettivamente dimostrò da lì a poco: sfilato del tutto il bikini e lasciandomi ammirare per un attimo il suo fisico in tutto il suo splendore, con tanto di meravigliosi seni tondeggianti e perfettamente modellati, si abbassò sui talloni, proprio a fianco di Arianna e, dopo averle dato un caldissimo bacio, come a chiederle il permesso, prese a gustarsi la mia verga, mentre mia moglie accarezzava il corpo della nostra nuova amica, soffermandosi su quell'enorme randello che aveva tra le gambe e che, già sapevo, la mia dolce metà non vedeva l'ora di provare. Le mie avventure a tinte forti con Arianna mi hanno dato l'opportunità di ricevere tantissimi lavori di bocca, nelle più svariate situazioni, ma Celine non aveva rivali, sembrava sapere esattamente cosa volevo, proprio come mia moglie, che però mi conosce da una vita; sarà una sua dote naturale, come una sua dote è la sua verga, sulla quale finalmente si fiondò Arianna, gustandosela con la bocca quando ancora la nostra amica era chinata a prendere in gola il mio, il tutto mentre un signore, bussando alla porta, chiedeva se la cabina era occupata: eccome se lo era, ma non certo per cosa immaginava lui...
Quando Arianna si mette in testa una cosa, non riesce a pensare a nient'altro, e quella cosa era il randello di Celine, così ad un certo punto la stese sul pavimento, con la schiena della bella francese poggiata su una parete, e si infilò tutto il suo pezzo di carne dentro, iniziando ad andare su e giù, senza mai però arrivare fino in fondo, come a volersi negare, per il momento, il piacere supremo, non scordandosi nel frattempo del suo dolce maritino, deliziandolo con una delle sue stupende seghe, dalla presa salda ma allo stesso tempo delicata. Da dietro le spalle di Arianna, riuscivo a scorgere lo sguardo di Celine, ben fisso sul mio, attenta a cogliere ogni mia espressione di godimento, mentre tutto intorno a noi le cicale si facevano sentire, coprendo il nostro delicato ansimare; quegli occhi verdi, grandi e ammiccanti mi accesero sempre più, tanto che spinsi la testa di mia moglie verso la mia verga, per godermi quanto più potevo le doti della mia dolce metà e per far vedere a Celine quanto mi divertivo. Ora però toccava a me Arianna, perciò mi misi supino sul pavimento anche io, prendendomi quasi di forza mia moglie e posizionandola su di me, con lei che, da brava, lasciò fare, ben contenta di essere contesa da noi due. Tenendola stretta a me, presi a penetrarla, baciandola senza sosta nel mentre, con i suoi grossi seni ben saldi contro il mio petto; l'ansimare di Arianna era ritmico e suadente, ma ad un certo punto variò, diventando più forte e trasformandosi quasi in un mugolio di dolore: colpa di Celine che, senza che nessuno di noi due se ne accorgesse, si era messa dietro Arianna, approfittando del suo dolce didietro perfettamente esposto, una preda troppo ghiotta per la francese, che lentamente ma senza esitare, entrò dentro mia moglie, che ora aveva due solide verghe al suo interno, una per ognuno dei suoi goduriosi orifizi.
Mentre la nostra complice entrava e usciva da Arianna con tutta calma, ben diverso era il ritmo del mio membro, veloce e deciso, e queste due velocità facevano impazzire mia moglie, che mi grondava addosso a più non posso tutti i suoi succhi, non riuscendo ormai più a trattenere i gemiti, che dovevano sentirsi chiaramente anche da fuori, togliendo gli ultimi dubbi a chi si fosse trovato nei paraggi. Non potevo dirmi soddisfatto però, perché Celine non aveva ancora provato il mio randello dentro di lei, da vero gentiluomo non potevo negarle un pezzo di me, allora riuscii a districarmi da quel profluvio di carne e feci alzare in piedi le due, piegando subito la francese e mettendola a novanta in mezzo allo stanzino, per poi usare, senza troppi fronzoli, il suo sedere, duro come marmo e perfettamente tondo. Se pensate che Arianna se ne sia rimasta in disparte beh, sbagliate, perché mia moglie, a vedere il maritino sodomizzare la bella sconosciuta, si accese di nuovo e, non soddisfatta, mi si avvicinò, così, mentre ero impegnato con Celine, iniziai a lavorarla con le dita, con Arianna che allargava per bene le gambe per ricevere al meglio il mio gioco di mani. In quella situazione, col membro avvolto dal caldo abbraccio del sedere della francese e le dita fradice dei succhi di mia moglie, non resistetti che qualche minuto, prima di estrarre il randello e riversare tutto su quei meravigliosi glutei d'oltralpe.
Pochi istanti e crollai, ansimante e sfinito, sul pavimento, e mi godetti la scenetta finale che le due mi riservarono, con Celine che copiò lo stesso trattamento che le avevo offerto, riprendendo l'opera da dove l'aveva lasciata e penetrando il didietro di Arianna con gran furia, fino a scaricare il suo seme addosso a lei, mentre il mio, che colava lungo le gambe della francese, brillava fugacemente grazie alle lame di luce che riuscivano a squarciare la penombra della cabina. La faccia stranita e anche un po' indignata della signora attempata che aspettava fuori dalla cabina, alla vista mia, di Arianna e di Celine che uscivamo, uno dopo l'altro, dal luogo del misfatto, beati e dall'aria innocente, fu un altro piccolo episodio da ricordare col sorriso, anche perché sono sicuro che, sotto sotto, la signora in questione un po' di invidia
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